La gente in Europa centrale e in Europa del nord si sta chiedendo, “Ma perché fa così freddo in Aprile?”, mentre la penisola Iberica sta già bruciando.
(C’erano 38.8C ieri all’aeroporto di Cordoba, in Spagna)
Non possiamo capire cosa sta succedendo se non cominciamo a guardare il pianeta nel suo insieme.
È necessario considerare il pianeta Terra per quello che è: un singolo pianeta, dove tutto è interconnesso.

Tutto è interconnesso nella biosfera del pianeta Terra, e tra questo tutto ci sono le correnti d’aria. Le correnti d’aria sono connesse in tutto il pianeta Terra.
E quindi cosa sta succedendo con le correnti d’aria sul pianeta Terra? Semplificando moltissimo:
Quello che avevamo prima, come pianeta, era la presenza stabile di aria fredda ai poli terrestri. Gli umani lo chiamano vortice polare. Come due cappellini fatti di aria fredda, i vortici polari nord e sud erano soliti rimanere lì: al polo nord e al polo sud.
La presenza dei cappellini di ghiaccio ha fatto sì che per secoli le correnti d’aria alle latitudini appena sotto il vortice polare nord/appena sopra il vortice polare sud, circolassero prevalentemente orizzontalmente, da ovest a est o da est a ovest.
E così avevamo più o meno lo stesso clima alla stessa latitudine, sul pianeta Terra.
La latitudine è la distanza “verticale” di un luogo sulla Terra dall’equatore. È positivo sopra l’equatore e negativo sotto di esso; ad esempio, Madrid ha una latitudine di circa 40 gradi (o 40 gradi nord), mentre San Paolo ha una latitudine di circa -23 gradi (o 23 gradi sud).
La longitudine è la distanza “orizzontale” di un luogo sulla Terra da Greenwich: è negativa verso ovest e positiva verso est; ad esempio, Madrid ha una longitudine di circa -3 gradi (o 3 gradi ovest), mentre Milano ha una longitudine di circa 9 gradi (o 9 gradi est).
La penisola Iberica condivideva lo stesso tipo di clima dell’Europa centrale e orientale. C’erano differenze, ma non così grandi, perché l’equilibrio climatico sul pianeta Terra faceva sì che tutti i luoghi alla stessa latitudine condividessero più o meno lo stesso tipo di zona climatica.
Quell’equilibrio si è rotto, a causa del forte (e crescente) aumento della temperatura media del pianeta.
I cappellini di ghiaccio non si trovano più stabilmente ai poli: ai poli adesso c’è spesso aria calda.
Stava piovendo a Febbraio di quest’anno, vicino al polo Nord.

Credito immagine: GETTYIMAGES / PISCINE
Questo rende il movimento dell’aria vicino ai poli molto più ondulato, instabile, ma soprattutto fa sì che quell’aria si muova prevalentemente in verticale.
Nell’emisfero settentrionale, enormi masse d’aria sono ora in grado di spostarsi verso sud dal polo nord, mentre enormi masse di aria più calda possono spostarsi verso nord dall’equatore.
Nell’emisfero australe, enormi masse d’aria si spostano verso nord dal polo sud, mentre enormi masse d’aria più calda si spostano verso sud dall’equatore.
Tutto il movimento globale della nostra aria planetaria è più instabile e si muove più verticalmente (nord/sud e sud/nord) che mai.
Per questa ragione possiamo facilmente avere una differenza di venti gradi centigradi (o più) tra luoghi che distano solo pochi gradi di longitudine. Questo è già successo qualche mese fa negli Stati Uniti/Canada, e sta accadendo ora in Europa/Asia. Enormi masse d’aria fredda, e solo pochi chilometri a ovest/est, enormi masse d’aria calda. Le prime provenienti dal Polo Nord, le seconde provenienti dall’equatore.
Nell’immagine qua sotto si può vedere la ricostruzione dell’anomalia di temperatura rispetto alla media — blu è dove fa più freddo del solito, rosso dove fa più caldo del solito — per la giornata di ieri, 27 aprile 2023. Si vede un’enorme massa d’aria fredda sopra l’Europa centrale, e a pochi chilometri ad ovest/est, enormi masse d’aria calda.

Se si zooma fuori verso nord, si può vedere che quella massa d’aria fredda sta scendendo quasi verticalmente direttamente dal Polo Nord.

Se si zooma fuori verso sud, si può vedere come quella gran massa d’aria calda stia salendo quasi verticalmente dal nord Africa.

In questi giorni la penisola Iberica sta condividendo il clima con il deserto del Sahara, mentre il Benelux, la Germania, la Polonia, i Balcani, stanno condividendo il clima con il Polo Nord.
Questo è il nostro presente, questo è il nostro futuro, questi effetti si intensificheranno sì o sì, e con quale velocità dipende principalmente da noi (collettivamente come umanità).
Durante la mia vita sulla Terra (40 anni), (una parte dell’umanità) ha bruciato più combustibili fossili che in tutto il resto della storia dell’umanità, tutta sommata, tutte le migliaia di anni prima. Stiamo aumentando queste emissioni e la nostra produzione, come i più pazzi tra i lemming, tutti insieme verso il grande nulla (cenere).
È necessario che comprendiamo il problema in cui ci troviamo tutti.
È necessario fermarci, e capire il problema.
Non sono sicura dell’ordine, ma entrambe le cose sono necessarie.
Condividiamo tutti lo stesso pianeta.
🌌🌏🌍🌎🌌
(e quelli che parlano di Terra-formare il pianeta Marte devono essere tra gli umani più stolti mai vissuti.)